venerdì 14 settembre 2012

Elaborate le prime linee guida nazionali sul melanoma

melanoma e linee guida melanoma
Negli ultimi anni, il problema della diffusione a livello mondiale dei casi di melanoma ha assunto dimensioni tali da indurre  numerosi Ministeri della salute a pubblicare delle vere e proprie linee nazionali guida cui nell’obiettivo di fornire un utile strumento al quale attenersi per la prevenzione e la terapia di questa serissima patologia, sempre più insidiosa.

In Italia, sono fresche di pubblicazione le “Linee guida nazionali sulla diagnosi e terapia del melanoma cutaneo”, una sorta di autorevole vademecum che, elaborato da un pool di luminari di più discipline mediche coordinati dall’Agrenzia per i Servizi Nazionali (AGENAS) in collaborazione con gli Istituti Regina Elena e San Gallicano di Roma, indica raccomandazioni e indirizzi clinico-organizzativi utili agli stessi medici come orientamento nella gestione della malattia.

Il melanoma rappresenta anche nel nostro Paese una forma di neoplasia dall’incidenza particolarmente rilevante, che nel corso degli ultimi 20 anni ha superato la soglia del 4% annuo di nuovi casi, attualmente stimati in 14,3 ogni 100.000 uomini (13,6 la “quota” tra le donne). Con una tendenza che conferma la maggior incidenza tra gli uomini di contro a un rallentamento nell’espansione tra le donne, il melanoma cutaneo è tra le forme tumorali che si sviluppano in grande percentuale anche in giovane età, con oltre la metà dei casi diagnosticati entro i 59 anni di età.

Di fatto, comunque, la prima importante raccomandazione rivolta dalle Linee guida nazionali ai medici nell’obiettivo di indicare loro il modo più adeguato per una corretta prevenzione primaria e secondaria non è altro che quella già nota a molti cittadini grazie a una buona sensibilizzazione attuata negli ultimi anni, ovvero la necessità di sottoporsi periodicamente a una mappatura totale dei nei presenti sull’intero corpo, in modo da confrontarli a intervalli di tempo stabiliti e poter intervenire per tempo in caso di trasformazioni anomale che possano preludere alla formazione di un melanoma. Tra le altre cose, le Linee guida raccomandano poi di tenere in primaria considerazione la quantità complessiva dei nei, il tipo di pelle (fototipo) ed eventuali episodi di scottature in età infantile, oltre a un’analisi del quadro famigliare in rapporto alla malattia, che ha evidenziato un 10% dei casi legati a familiarità.

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