Inserito dall’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) nella “top ten” dei disturbi maggiori portatori di
disabilità, il mal di testa colpisce mediamente più di 8 milioni di italiani,
con un rapporto di 5 a 1 a sfavore del genere femminile, che ne risulta
ampiamente il più afflitto. A completare il popolo delle persone sofferenti di
emicrania e cefalee, ci sono poi anche il 30% rappresentato da bambini e
ragazzi in età adolescenziale.
Ad arricchire la già ampia antologia
medica in fatto di “mal di testa: cause” arriva ora l’innovativa interpretazione presentata dal Prof.
Lorenzo Pinessi, a capo di un gruppo di ricerca della Clinica neurologica del
dipartimento di Neuroscienze di cui è direttore presso l’Università di Torino.
Per la prima volta, infatti, il
Prof. Pinessi ha dimostrato come l’emicrania sia una vera e propria malattia e
non invece un sintomo. Ma c’è anche di più: essa sarebbe infatti presente fin
dalla nascita, determinata da alcuni specifici geni, e associata a fenomeni di
riduzione focale della sostanza grigia in aree precise del cervello deputate
alla modulazione del dolore.
Lo stesso gruppo di ricerca
torinese ha inoltre attestato recentemente attraverso altri studi la
correlazione tra cefalea e fattori di rischio come l’alcool, il sesso
trasgressivo e l’obesità, aprendo nuove prospettive terapeutiche in un campo in
cui si stanno affacciando nuove tecniche diagnostiche e di cura, da quelle con
nuovi trattamenti hi-tech, risonanza magnetica nucleare e stimolazione
suboccipitale, a quelle più naturalistiche come le tecniche di rilassamento.
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