venerdì 29 giugno 2012

Mal di testa: sai quale ti affligge e come curarlo?


Spesso si corre il rischio di sottovalutarlo considerandolo un effetto quasi inevitabile di una vita quotidiana sempre più portatrice di preoccupazioni e stress psicofisico, ma ogni forma di mal di testa merita la dovuta attenzione, fosse anche un fatto episodico, per curare il malessere di cui è sentinella e scongiurarne il più possibile la ricomparsa.

Un primo passo per contrastare in modo efficace il mal di testa è innanzitutto quello di individuarne la tipologia (i ricercatori ne hanno riconosciute oltre 150 diverse forme riconducibili a 12 “gruppi”) tra emicrania, cefalee a grappolo o tensive, in assoluto le più frequenti. Ogni forma di mal di testa si distingue infatti per il diverso manifestarsi del dolore, sia per localizzazione che intensità, e qualcuna fa anche vere e proprie distinzioni di genere.

Se l’emicrania è pressoché una prerogativa del mondo femminile, con dolore di intensità variabile e di tipo pulsante che si può protrarre  da 4 ore a 3 giorni ed è solito ripresentarsi nel tempo a scadenze più o meno regolari, la cefalea a grappolo – caratterizzata da fitte di dolore più intenso ma di durata ben più breve, da 15 minuti a un massimo di tre ore – colpisce prevalentemente gli uomini. Per “catalogare” il proprio mal di testa, è sufficiente osservare dove si concentra: a un solo lato della testa (l’emicrania), su tutta la fronte o la stessa testa (tensiva) o in punti localizzati come uno zigomo, un occhio o alla tempia (a grappolo).

In caso di mal di testa ricorrente, è buona norma tenere un vero e proprio “diario” del disturbo, annotandone di volta in volta il momento della comparsa, la sua durata nel tempo e i probabili disturbi alla sua origine. Sarà quindi il medico, sulla base di questi elementi, a determinare il tipo di cefalea e la relativa terapia da adottare. Gli stessi principi attivi dei farmaci risultano infatti più o meno efficaci a seconda del tipo di mal di testa da trattare: in genere gli analgesici e antinfiammatori (tra cui il comune paracetamolo) sono indicati per combattere la cefalea tensiva e l’emicrania, mentre contro la cefalea a grappolo e l’emicrania di forte intensità si utlizzano solitamente i triptani, capaci di agire direttamente sui livelli di serotonina.

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