Terminato il periodo
estivo può capitare di ritrovarsi sul viso qualche macchiolina di colore più
scuro rispetto all’incarnato. Con ogni probabilità si tratta delle cosiddette
“macchie solari”, una sorta di “ricordo” che la stella del nostro pianeta ci
lascia dopo esserci esposti generosamente ai suoi raggi calienti.
In realtà, le macchie
solari rappresentano una vera e propria patologia dermatologica, che spesso
nasconde peraltro un disturbo riconducibile ad altre “anomalie” nell’organismo.
Presenti con maggiore frequenza sul viso ma anche in altre parti del corpo,
queste “ospiti a sorpresa”, quasi sempre sgradite per via del loro aspetto
antiestetico, non sono altro che discromie della pelle che si manifestano quasi
sempre in seguito a fotosensibilizzazione.
Le ragioni della comparsa
di queste forme di iperpigmentazione possono poi essere legati “in combinata” a
problemi di tipo ormonale come sbalzi e squilibri (sono frequentissime ad
esempio durante la gravidanza se ci si espone al sole), a uno stato
infiammatorio dell’organismo oppure all’utilizzo di farmaci o integratori
fotosensibilizzanti.
Qualora non regrediscano
spontaneamente nel giro di pochi giorni, è opportuno far valutare le proprie
macchie solari da uno specialista. Per “nasconderle” esistono specifici
prodotti cosmetici, da abbinare eventualmente a trattamenti laser o
crioterapici, ma è estremamente importante che a dettare le strategie da
adottare sia un medico esperto in grado di individuare immediatamente il tipo
di macchia solare di cui si è “portatori”. Le varianti più diffuse sono melasma
(o cloasma), efelidi, lentigo solari o senili e le cheratosi attiniche o solari.
Il tipo di intervento
migliore sarà infatti quello capace di valutare per ogni singolo caso la
tipologia della pelle e le caratteristiche delle macchie specifiche, a
cominciare dalla loro estensione. La regressione delle macchie solari, che
diverranno meno “intense” man mano che tenderà a esaurirsi l’effetto
dell’abbronzatura, può durare anche diversi mesi, rendendo a maggior ragione
opportuno rivolgersi a un dermatologo che possa indicare la terapia più adatta
al caso. Senza dimenticare poi un importante monito per il futuro, a proteggere
con creme solari particolarmente filtranti le zone “macchiate”.
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