martedì 14 agosto 2012

Macchie solari: “ricordi” dell’estate da non sottovalutare



macchie solari e terapia macchie solari
Terminato il periodo estivo può capitare di ritrovarsi sul viso qualche macchiolina di colore più scuro rispetto all’incarnato. Con ogni probabilità si tratta delle cosiddette “macchie solari”, una sorta di “ricordo” che la stella del nostro pianeta ci lascia dopo esserci esposti generosamente ai suoi raggi calienti.

In realtà, le macchie solari rappresentano una vera e propria patologia dermatologica, che spesso nasconde peraltro un disturbo riconducibile ad altre “anomalie” nell’organismo. Presenti con maggiore frequenza sul viso ma anche in altre parti del corpo, queste “ospiti a sorpresa”, quasi sempre sgradite per via del loro aspetto antiestetico, non sono altro che discromie della pelle che si manifestano quasi sempre in seguito a fotosensibilizzazione.

Le ragioni della comparsa di queste forme di iperpigmentazione possono poi essere legati “in combinata” a problemi di tipo ormonale come sbalzi e squilibri (sono frequentissime ad esempio durante la gravidanza se ci si espone al sole), a uno stato infiammatorio dell’organismo oppure all’utilizzo di farmaci o integratori fotosensibilizzanti.

Qualora non regrediscano spontaneamente nel giro di pochi giorni, è opportuno far valutare le proprie macchie solari da uno specialista. Per “nasconderle” esistono specifici prodotti cosmetici, da abbinare eventualmente a trattamenti laser o crioterapici, ma è estremamente importante che a dettare le strategie da adottare sia un medico esperto in grado di individuare immediatamente il tipo di macchia solare di cui si è “portatori”. Le varianti più diffuse sono melasma (o cloasma), efelidi, lentigo solari o senili e le cheratosi attiniche o solari.

Il tipo di intervento migliore sarà infatti quello capace di valutare per ogni singolo caso la tipologia della pelle e le caratteristiche delle macchie specifiche, a cominciare dalla loro estensione. La regressione delle macchie solari, che diverranno meno “intense” man mano che tenderà a esaurirsi l’effetto dell’abbronzatura, può durare anche diversi mesi, rendendo a maggior ragione opportuno rivolgersi a un dermatologo che possa indicare la terapia più adatta al caso. Senza dimenticare poi un importante monito per il futuro, a proteggere con creme solari particolarmente filtranti le zone “macchiate”.

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