Mal di testa,cause non sempre conosciute.
Non è questo però il caso delle cefalee che si è appurato derivino da un
eccessivo ricorso ai medicinali. I mal di testa legati in qualche modo a un
utilizzo sbagliato dei farmaci, che spesso gli italiani tendono anche ad
autoprescriversi abusando troppo spesso dei prodotti farmaceutici da banco,
risultano in costante aumento, tanto da aver portato i medici a coniare la
definizione di mal “cefalea da overuse”.
Il problema è poi ancor più
grave di quanto si possa credere se si considera che i mal di testa originati
da un eccessivo consumo di farmaci tendono facilmente a cronicizzarsi,
divenendo dunque un ospite alquanto scomodo e “a tempo indeterminato”. Questa
particolare tipologia di disturbo che attanaglia le nostre “meningi” con
violenti attacchi dolorosi è oltretutto ben più frequente di quanto si
immagini, arrivando a rappresentare una quota compresa addirittura tra il 30 e
il 50% di tutti i mal di testa “dichiarati” presso i Centri Cefalee.
A dichiararlo è stata di
recente la stessa Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle
Cefalee (ANIRCEF) nel corso di un convegno tenuto nella cittadina bergamasca di
Sarnico, che ha evidenziato come nel nostro Paese molte persone siano abituate
a far incetta di antinfiammatori, spesso senza ricorrere al consiglio del
medico, creando un pericolosissimo circolo vizioso che li rende soggetti,
appunto, a mal di testa ricorrenti dovuti proprio all’abuso di farmaci.
Il meccanismo che si viene
a creare infatti è quello per cui di fronte a un eccessivo ricorso ai
medicinali analgesici si innesca una minore sopportazione del dolore e dunque
un abbassamento della soglia, portando la persona a ricercare sempre un maggior
supporto da parte dei farmaci, con il paradossale effetto di riuscire a mutare
una cefalea in origine episodica in una forma invece cronicizzata. Resta dunque
di primaria importanza la necessità di rivolgersi al medico curante prima di
avviare qualsiasi trattamento terapeutico analgesico.
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